Le incursioni di Pippo
Sfollati a Bagheria
Intervista a G. R. classe 1923
di Stella Giambalvo
Quando é scoppiata la seconda guerra mondiale io ero a Palermo e abitavo vicino alla stazione centrale, facevo il secondo anno di superiori però verso dicembre chiusero le scuole perché iniziarono i bombardamenti: tutti gli alunni della scuola ricevettero la promozione, anche quelli della maturità. La guerra cominciò col bombardamento dalla Sicilia e questi aerei bombardavano specialmente la stazione e tutti i posti dove c’erano le caserme, il porto con le navi o case militari, perciò noi da Palermo siamo dovuti fuggire.
Quando iniziavano i bombardamenti suonava una sirena e nei primi tempi andavamo giù perché abitavamo al secondo piano ma poi, siccome iniziarono a essere più feroci, cioè a bombardare quasi a tappeto, siamo andati a Bagheria che é un comune vicino Palermo, lontano dai bombardamenti, ed avevamo una vita tranquilla; ci hanno ospitato dei parenti perché avevano una casa molto grande.
Successivamente gli americani sbarcarono a sud della Sicilia verso Modica e in 3 – 4 giorni hanno conquistato tutta l’isola. Siamo ritornati a casa nostra a Palermo: per fortuna la nostra casa, il nostro palazzo, non era stato toccato dalle bombe.
Siamo stati cinque mesi a Bagheria. Ogni giorno, dato che non andavamo a scuola, aiutavamo la mamma in casa a cucinare oppure leggevamo e io adoravo leggere questi libri di storie d’amore. Ci vedevamo inoltre con gli amici di scuola.
Il cibo scarseggiava e meno male che entrarono gli americani: con il loro ingresso portarono il pane americano, il cioccolato e il tabacco e siccome mio papà sapeva l’inglese subito cominciò a lavorare con loro e grazie a loro portava a casa del mangiare che in quel periodo scarseggiava, specialmente a Palermo, invece nei paesi c’era e quindi tutti andavano nei paesi a comprare il pane e tutto quello di cui avevano bisogno.
Ricordo quando entrarono gli americani a Palermo: c’erano gli ufficiali, ed erano entrati con le navi e con gli aerei, mentre le truppe passavano nelle strade anche se nelle case non facevano nessun controllo. Le portaerei americane poi, erano grandissime.