Le incursioni di Pippo
Il giorno tanto atteso
Racconto di R. P. classe 1936
di Ilaria Confetti
Il 25 aprile ero a casa a Scandiano con la mia famiglia, e ad un tratto è passato un aereo che segnalava che era finita la guerra. Quando sono uscito di casa ho visto che tutti festeggiavano, esultavano, così ho fatto la stessa cosa con i miei genitori, mio fratello e due miei amici, li ho abbracciati e abbiamo iniziato ad urlare: “Libertà!”, oppure: ”E’ finita la guerra!”. E’ indescrivibile la felicità che abbiamo provato in quell’istante: finalmente eravamo liberi.
Il giorno dopo sono pure arrivati gli americani con i carri armati che hanno buttato le caramelle a noi bambini e hanno portato via i tedeschi: potevamo ricominciare a vivere la nostra vita, anche se nulla sarebbe tornato come prima. Troppi ricordi. Troppi dolori hanno colpito la nostra vita.
Nei giorni successivi c’erano ancora partigiani che di notte andavano nelle case e chiedevano alle famiglie se c’erano dei tedeschi, perché erano soliti andare a dormire nel fienile delle vecchie case; noi però eravamo felici perché ormai era tutto finito.