Le incursioni di Pippo
La Vecchierella e il pane
Racconto di M.I.B. classe 1933
di Beatrice Candeli
Io ricordo che la mamma di una mia amichetta lavorava in un cinema e puliva le sale. Certe volte chiedeva a me e alla mia amica di aiutarla e noi, mentre pulivamo, raccoglievamo le cartine delle caramelle e le annusavamo, così da immaginarci il sapore. Poi mangiavamo specialmente lumache, che mio padre trovava mentre lavorava. Mi ricordo che le portava a casa e le mangiavamo così. E un’altra cosa che la mamma faceva spesso era il castagnaccio, perché toglieva la fame.
Riguardo al cibo poi ho un episodio da raccontare: io ero una bambina molto vivace, mi piaceva giocare all’aperto e soprattutto mi piaceva andare sui pattini, così un giorno, mentre mi riposavo dopo una lunga corsa sui pattini, mi sono aggrappata al maniglione di una porta per tenermi in piedi. Mentre mi riposo una signora che passava spesso di lì per barattare il pane, mi viene incontro dicendomi: “Povera bambina, così giovane!”, poi mi lascia una grande forma di pane e se ne va. Non ho ancora ben capito il perché di questa azione, ma io penso che, vedendomi con quei pattini, credeva che io avessi un problema alle gambe.
Mentre sto raccontando questo episodio mi sembra di riviverlo in pieno, come se la signora fosse qui davanti a me.