Le incursioni di Pippo
Cioccolato per il 25 aprile
Racconto di L. B. Classe
di Federico Bonini
Il 24 aprile ero qui al Capriolo, e con me, in casa, c’erano mio padre, mio fratello, mia madre e tutti i nostri parenti che abitavano con noi.
Il 25 e il 26 aprile vedevamo tutte le jeep americane che andavano verso il nord a cacciare tedeschi, che avevano già iniziato a scappare verso la Germania da qualche giorno e, mentre passavano, gli americani davano ai ragazzi le caramelle e la cioccolata, che noi non avevamo.
Mi ricordo ancora che un giorno, durante la guerra, mentre ero con dei miei amici, abbiamo visto dalla finestra degli apparecchi, e dicevamo: ”Guarda quegli apparecchi come volano bassi! ”, erano gli americani che mitragliavano il Palazzo di Ferrarini, dove al tempo c’erano dei mezzi di trasporto, così i tedeschi non potevano usare i mezzi per scappare.
Per fortuna, nessuno dei miei parenti è morto in guerra, anche se, tutti i miei zii e cugini più grandi furono chiamati in Russia, ma sono tutti tornati; addirittura un mio zio è tornato a piedi, perché è riuscito a scappare.
Ricordo che mangiavamo tante, tante patate; avevamo i maiali, il prosciutto lo avevamo, pane, latte a volontà perché noi avevamo le mucche, molte galline che facevano le uova da mangiare con l’insalata. La polenta, di quella né mangiavamo a volontà, con la “Saba”, che era il mosto cotto di una volta.