Social, ergo sum: percorsi per l’uso responsabile di internet
Questo blog è dedicato a tutti gli studenti che hanno approfondito con Antonio Soda il tema di internet e dei social network e vogliono far sentire la loro voce. Antonio manterrà aperto un dialogo con tutti quelli che vorranno rispondere ed esprimere un parere sulle notizie, belle o preoccupanti, che riguardano il nostro rapporto con la rete e i social e che lui condividerà su questa pagina.
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Per iniziare, riguardate il video: “I SuperErrori del web”
Un primo spunto di riflessione :
- CHE COSA SONO I DIRITTI UMANI? (guarda il video) http://it.humanrights.com/
Gli spunti per quest’anno (2017-2018) proposti da Antonio:
- http://www.ilpost.it/2017/08/30/gli-smartphone-hanno-distrutto-una-generazione/: un’analisi da parte di esperti (per capire meglio, leggi la Sintesi articolo Twenge)
- http://www.ilpost.it/2016/06/30/adolescenti-smartphone-internet/ :la vita di un’adolescente in simbiosi col suo smartphone
- http://www.huffingtonpost.it/2017/06/08/dare-ai-vostri-figli-uno-smartphone-e-come-dargli-un-grammo-di_a_22132196/ : una “provocazione”: lo smartphone è come la cocaina
- http://www.youtube.com/watch?v=2BXRGzjo1_Q : un video simpatico e “allegorico” di IKEA
ciao Antonio, ho letto adesso il post su Facebook, e a mio parere non è una cosa positiva perché così facendo Zuckerberg ha accesso a dati personali, si impossessa di essi e ti fa rimanere nel suo social violando la privacy che dovresti avere, anche se ovviamente ognuno è libero di dare più o meno dati a seconda di quello che crede giusto. Però Mark ti “estrae” le informazioni magari senza il tuo consenso, facendoti pensare come vuole lui e presentando il nuovo aggiornamento come fattore positivo. Forse in alcuni casi potrebbe tornare utile, ma ho notato che è una cosa negativa la privacy gettata al vento. Per questo fino ad un nuovo aggiornamento in meglio, quindi senza il clickbait, io non mi registrerò su Facebook.
Ciao Antonio.
Sul nuovo stratagemma di Zuckerberg ti voglio dire i pro e i contro secondo me:
-pro:secondo me ha avuto un’idea molto ingegnosa che gli farà riacquistare molti utenti e chi lo è già rimarrà su Facebook più volentieri.
-Contro:l’unico problema è che cosí facendo lui ha più utenti quindi guadagna di più, e noi inconsapevoli di tutto ciò lo aiutiamo,e senza pensarci gli diciamo cosa preferiamo. Di conseguenza lui può dire alle aziende commerciali cosa consigliarci.
In poche parole voglio dire che Zuckerberg guadagnerà moltissimi soldi e noi guadagneremo solo una pagina con i nostri argomenti preferiti.
Ciao Antonio
Ho letto l’articolo di Facebook sul clickbait, e secondo me può essere una cosa positiva ma anche negativa:
positiva perchè ogni volta che una persona va su Facebook non impiega, per esempio 10 minuti, per trovare un articolo, ma il sistema glielo suggerisce direttamente nella home;
negativa perchè in questo modo pian piano Facebook conosce i tuoi interessi, le tue idee, e quindi riesce a farsi un’ idea della tua persona. A me per esempio non piace che Mark Zuckerberg conosca le mie informazioni private…
Queste sono le mie idee.
Ciao Antonio,
ho letto i due argomenti proposti: il nuovo algoritmo di Facebook e il linguaggio computazionale. Li ho trovati molto interessanti, ma ho preferito il linguaggio computazionale perché l’ho trovato più utile per la vita quotidiana: infatti grazie ad esso puoi dare indicazioni,e lo fai molte volte: quando usi il navigatore, lui usa il linguaggio computazionale, o quando dai indicazioni ad una persona che non conosce una strada.
L’ho trovato molto interessante perché questo linguaggio è la base dei computer e della programmazione, due cose fondamentali in questa società.
Io penso che il nuovo algoritmo di Facebook serva solo ad ottenere più dati da vendere per guadagnare soldi e quindi non sia molto interessante.
Ciao Antonio
Ho appena finito di leggere i due argomenti che ci hai proposto e lì ho trovati davvero interessanti.
In particolare mi ha colpito la notizia riguardante il nuovo algoritmo che regolerá il funzionamento di Facebook e la distribuzione delle sue notizie.
Tale algoritmo infatti permetterà al sistema di analizzare le preferenze di ciascun utente
basandosi sulle sue visualizzazioni e, di conseguenza, metterà poi nella home di ciascuno di noi ciò che più ci interessa.
Secondo la mia opinione questo potrebbe essere un cambiamento positivo in quanto consentirebbe ad ogni utente di risparmiare tempo e di usufruire più facilmente delle informazioni a noi più congeniali, inoltre sarebbe bello che non solo desse una risposta alle nostre esigenze ma che fosse programmato per verificare l’attendibilità di quanto consigliato.
Spesso infatti nelle nostre ricerche ci imbattiamo in pagine su cui facciamo affidamento ma che in molte occasioni si rivelano non veritiere.
Ciao Antonio!
Io penso che il Clickbait sia un’ ottima idea,perchè se io ad esempio sono appassionata del basket non voglio trovare i tornei di calcio o delle ricette della nonna.Io non sto 30 minuti su un annuncio che mi piace per evitare quelli che non mi piacciono, ma perchè sono veramente interessata.
Quindi io credo che Mark Zuckerberg abbia fatto una cosa utile,e lo considero un vantaggio
Ciao Antonio, a mio parere il pensiero computazionale è importante, come ha detto Nardelli, e può servire in un futuro anche abbastanza vicino. A me personalmente il progetto “Programma il futuro” è piaciuto molto, poiché un mezzo “divertente” per imparare a programmare e a usare il pensiero computazionale. Inoltre gli argomenti come questo andrebbero sempre approfonditi, soprattutto per non essere superficiali e fermarsi alle apparenze, e così evitare di dire cose insensate, dimostrando di non aver capito e facendo una brutta figura. E poi in realtà non c’è più quasi nessuno che pensa totalmente con la sua testa, anche solo perchè ha ricevuto un’educazione a ragionare in un modo piuttosto che in un altro: quindi anche gli adulti della scorsa generazione sarebbero macchine, magari non automi, ma macchine sì, appunto per le idee che sono state messe loro in testa. Di conseguenza è insensato dire che il pensiero computazionale impedisce di pensare in modo autonomo.
ciao Antonio !
ho finito ora di leggere i due argomenti che ci hai proposto, e devo dire che sono interessanti.
Preferisco soffermarmi su quello che riguarda Facebook e il fenomeno detto clickbait .
Leggendolo ho capito che il nuovo algoritmo di Facebook vorrebbe proporre alla gente solo gli argomenti che più gli interessano, basandosi su quanto tempo dedicano alla lettura di una pagina web.
A questo punto , secondo me,ci sono vantaggi ma anche svantaggi da valutare in questa operazione .
Credo sia positivo il fatto che non ti fa perdere tempo in notizie inutili, ma lo svantaggio è che dopo hanno accesso alla tua privacy : in modo dettagliato,arriveranno a conoscere il tuo stile di vita, per poi propinarti prodotti o servizi che ti interessano.
Diventerà un “Grande Fratello”, mentre Zuckerberg continuerà il suo business
Ciao Antonio
Secondo me quei ragazzi che hanno distrutto Milano per l’Expo sono dei delinquenti.
Ognuno è libero di avere la propria opinione, ma non si fanno le proteste usando la violenza.
Non bisogna incendiare le macchine e spaccare le vetrine per dire che non si vuole l’Expo.
Ciao Antonio!
Ho appena finito di guardare il video che ci hai consigliato e sono rimasta davvero senza parole.
Perché tutti se la prendono con quel ragazzo manifestante Noexpo? Certamente sono contro la violenza ma non riesco a capire il motivo di così tanto disprezzo per quel ragazzo ingenuo. Chi ha creato un profilo falso su Facebook per prenderlo in giro pensa forse che le affermazioni dell’intervista siano idee del giovane? Quello che ha detto nell’intervista gli è stato trasmesso senza dubbio da qualcuno: probabilmente dai genitori o dagli insegnanti. Questo ragazzo è solo uno dei tanti esempi degli “adolescenti figli di nessuno”, come vengono chiamati dal giornalista, cioè i figli di genitori che non hanno fatto niente per loro e studenti di una scuola che non ha più insegnato l’educazione e il rispetto. Tutto ciò che ho detto fino ad ora, però, non giustifica la sua violenza: distruggere le banche, rompere le vetrine dei negozi e scatenarsi contro cittadini innocenti non si può definire protesta, si tratta di vandalismo.
Tutti si lamentano della generazione di oggi e nessuno si rimbocca le maniche per migliorarla. Come al solito, infatti, la gente ha pensato immediatamente a pubblicare post e a creare un profilo offensivo; nessuno si è preoccupato di andare a parlare al ragazzo e di provare a farlo ragionare.
Irene